I LIBRI CHE NON PUOI NON LEGGERE

Linosa il suo profumo il suo tempo e un vecchio al bar della Feltrinelli della stazione di Firenze

Linosa, il suo profumo e il suo tempo.
Linosa 2012

Era seduta sulla veranda di un bar che dava sugli scogli, stava gustando una granita di fico d'india... osservava il brillare di quella scena surreale: il nero della lava, l'argento della sabbia, il blu elettrico del mare...
E poi c'era il suono delle onde, ritmico e rilassante...
 E  gli istanti si bloccavano...

E il tempo si espandeva.

Ci fu un attimo che raggiunse l'estasi o qualcosa di molto simile, vuoto e pienezza, silenzio e musica, connessione totale... uno spazio dove forse non esisti, o dove forse vivi davvero...

Poi quel profumo... salsedine e rosmarino... umido e afa... e mille scene davanti agli occhi, veloci, vere, abbaglianti:
prigionieri lasciati sui moli,
onde gigantesche invernali a tagliare via il continente,
 lava nera e calda,
 terreno polveroso,
 piante di capperi come masse di capelli ribelli,
mani che lavorano,
 che scavano,
 e poi il sangue,
 le nascite,
i canti intorno al fuoco,
 i racconti di fantasmi...

E poi di nuovo una folata di profumo questa volta di pizza...
e la mente corse veloce in quella stazione, quel 10 settembre, seduta dentro il bar Feltrinelli, mentre azzannava quel pezzo di pizza e quella mano le prese il braccio, si voltò e vide un vecchio, basso, ben vestito, pulito con la mano aperta a chiedere denaro, come sempre aveva messo la mano in tasca e tirato fuori qualche spiccio, ne teneva sempre per i mendicanti, glieli porse e tornò a mordere la pizza, il vecchio allora le strattonò il braccio, lei si voltò di nuovo sorpresa e lui fissandola negli occhi, con gli occhi più azzurri che avesse mai incontrato, sussurrò sottovoce "grazie grazie grazie... ho tanta fame" poi si allontanò...

rimase immobile, stordita con il boccone in bocca, e cominciò a piangere a singhiozzi, ingollò il boccone, calò gli occhiali da sole sulla faccia, ma poi alla fine decise che se ne sarebbe fregata, e pianse, nell'indifferenza di tutti, che continuavano a mangiare, a leggere, a passare.


"Signora la pizza è pronta gliela incarto la porta via?"

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