I LIBRI CHE NON PUOI NON LEGGERE

L'arte del dono e i gruppi di scambio

 IL DONO.

Voglio condividere con voi questa mia ultima esperienza sul dono. Sto partecipando a un gruppo di scambio. Si regala qualcosa, oggetti, abiti, accessori, mobili e tutto ciò che si vuole, in buone condizioni. E se si vuole ci si mette in coda per ciò che ci piacerebbe avere. Un sorteggio sceglie chi riceverà il dono in palio.
Nell’arte ho praticato il Dono più volte. Con “A gift 4 you” una performance/istallazione nel progetto AgriARTurismo di Giorgia Masneri e Gianluca Caputo, poi a Ginevra, per il progetto de la Maison di Quatier de la Jonction, curato da Alice Vagheggini.
Esperienze che ti cambiano per sempre: regalavo fotografie in bottiglia disseminandole per il bellissimo Castello di Saltemnano, dove ho avuto la fortuna di vivere per 15 anni, regali per i visitatori, nel primo caso, e regalavo foto da “Flowers and Poetry” alle donne che incontravo nelle strade di Ginevra, nel secondo.
Questi due progetti mi iniziarono a far pensare ai danni che il Capitalismo con conseguente consumismo avevano fatto al nostro cuore: incapacità di prendere un dono, incapacità di credere che uno sconosciuto possa farti un dono.
“Quanto costa?” “È gratis? Veramente?” “Non ho soldi...”
Erano molte delle risposte alla mia proposta di regalo.
In questo gruppo di scambio però il dono assume un ulteriore valore: ecologico e di sostegno a chi può essere in difficoltà (non è sempre detto), e comunque il sostegno reciproco per Harari ha permesso l’evoluzione.
Nessuna implicazione pietistica cattolica, nessun gesto da super eroe compassionevole. Semplice scambio.
Sono una ecologista, tento di esserlo da una decina di anni.
Non ho auto e la noleggio solo quando mi occorre. Cerco di muovermi con mezzi pubblici ed elettrici e di usare più possibile la bicicletta. Ultimamente sto accelerando la mia “CONVERSIONE ECOLOGICA” oramai necessaria se vogliamo salvare il pianeta per le future generazioni, visto che i nostri governanti non ne sono capaci, vedere il fallimento del COP26 a Glasgow di questi giorni.
Da decenni cerco di comprare abiti usati o da aziende che praticano la sostenibilità. Cerco di acquistare prodotti con poco packaging, a filiera corta, di non sprecare energia elettrica.
Ma non basta se davvero vogliamo fare qualcosa occorrono cambianti non comodi e drastici.
Questo gruppo però ha altri pregi e altre funzioni.
Prima di regalare ho sperimentato il ricevere e devo ammettere che ho visto molti miei limiti e pregiudizi: mi vergognavo. Figlia degli anni 80 temevo di essere giudicata. E invece è stata una bellissima esperienza.
Con quelle che invece hanno ricevuto i miei doni ho vissuto bellissimi brevi ma intensi incontri.
Donne da tante le parti del mondo ma anche grossetane, con le quali ho riscoperto il piacere dell’incontro umano, dello scambio, uscendo dalle statistiche, dalle Macro aree che i Media ci rifilano creando pregiudizi sbagliati e forvianti.
Andando a guardare i singoli esseri umani negli occhi si scopre un mondo così differente da quello che ci raccontano.
Incontri allegri e simpatici con scambi intellettuali e culturali.
Un mio amico/mentore alla fine del mio entusiastico racconto mi dice: “tu sai rendere avventuroso e interessante ogni gesto anche semplice della vita”. E si pensandoci è vero, sono un’artista, e l’artista fa questo: restituisce infarcendo di meraviglia ciò che vive e sperimenta. Il resto lo fa la vita.
Se siete di Grosseto il gruppo si chiama “TE LO REGALO SE VIENI A PRENDERLO”
Buon dono a tutti.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante borsellino
Emiliano Bianchi, Chiara Girardi e 1 altra persona





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