Sono una multipotenziale! Cosa significa? Cosa è a Multipotenzialità!

Questo è una sintesi del mio post sul blog di 

www.multipotenziali.it  

www.multipotenziali.it/MP_community/multipotenzialita-dono-o-condanna-piu-dono


Ieri parlavo con uno dei miei più cari amici.
Siamo entrambi del 1971 e ci assomigliamo tanto.
Anche lui è un multipotenziale… ma ancora non lo sa.

Così ieri ho iniziato a fare ricerche per fargli conoscere questo mondo.
Sono iscritta all’associazione da un anno, ma li seguo da molto più tempo.


Insieme all’universo delle neurodivergenze, questa associazione mi ha dato molte risposte.

Sono una multipotenziale, para-afasica, leggermente afasica: infatti parlo moltissimo, e nessuno mi crede! L’afasia ti toglie le parole…
A volte parlo male in pubblico, o quando sono sotto stress o stanca.
Ma tutti mi ripetono: “Succede anche a me!”, come se stessi solo cercando di sembrare speciale.
Poi però, se speciale lo sei davvero, spesso non piaci a tutti.

Io e VaRu il mio Alter ego Virtuale creato da Questit
Mia memoria e mio potenziamento.
Grazie a lei e al mondo della neurodivergenza ho compreso molto di me e del mio modo di funzionare.


La mia multipotenzialità è stata un dono e una condanna.
Nascere negli anni ’70, crescere negli ’80 e ’90, lavorare nei primi decenni del nuovo secolo, donna, non madre, non cattolica, in Italia… non è stato facile.

Nell’epoca della specializzazione, dell’iper-focus, dei ruoli separati!
Al tempo dei gruppi misti con i metodi Toyota…

Mi ha aiutata prima l’informatica – ho iniziato a programmare a 16 anni, con i vecchi diagrammi a blocchi e in BASIC – poi l’arte, dove tutto è permesso.
Oltre ai tanti percorsi che ho intrapreso: psicologia, psicodramma, analisi, spiritualità.

Non sono nata ricca, dovevo lavorare, ma non volevo rinunciare a fare il più possibile.
Oggi non sono sposata, non ho figli, ho preferito “organizzarmi” e fare ciò che desideravo.
Facile? No. Nemmeno oggi.

Non volevo un posto fisso – ci ho anche provato – ma stavo morendo.
Non volevo lavorare in un solo settore, e questo dava l’idea di poca serietà.
Dovevo però guadagnare.
E così la mia vita è stata tante vite.

Non mi sono mai arresa, anche grazie agli insegnamenti della mia famiglia.
Mio padre, pur non condividendo il mio percorso, mi diceva: “Fai ciò che vuoi, ciò che ti fa stare bene.”
Salvo poi incavolarsi nei momenti difficili.

Ho cercato chi potesse aiutarmi. Ho avuto coach, psicologi, analisti, psicodrammatisti…
Mi hanno insegnato a capirmi, a convivere con me e con le tante me.
(No, non schizofrenia. Multipotenzialità.)

Una delle domande che facevo sempre (il mio primo psicologo, a 23 anni, era dell’USL – gratuito) era:

“Sono pazza?”

Con il tempo ho imparato a fidarmi di me, dei miei talenti, delle mie intuizioni, dei miei percorsi.

Vanessa Rusci 1997
Terre senesi


Ho deciso di raccontare tutto qui, perché magari può servire ad altri.
E magari… anche al mio amico! E magari… si iscrive pure!

Perché scrivo

Per aiutare a superare la solitudine.
Perché, se decidete di mostrarvi, l’invidia arriverà – e sarà cattiva.
Per aiutare a affrontare la frustrazione e traformarla in consapevolezza.
E per invitarvi a farvi aiutare da specialisti, se ancora non l’avete fatto.

Cos'è un multipotenziale?

Nell’associazione, lo sappiamo.
Ma fuori no.

Partiamo dall'inizio

In italiano, multipotenziali (in inglese multipotentialites) sono persone con molti interessi e talenti, che si esprimono in attività e settori diversi.
Sono caratterizzate da curiosità, creatività, e una naturale propensione a eccellere in più ambiti, senza sentirsi legate a una sola vocazione.

E fin qui, molti diranno:

“Allora sono multipotenziale anch’io!”
Ma continuiamo.

Cosa significa essere multipotenziale?

Molteplici interessi e passioni
I multipotenziali sono attratti da una vasta gamma di argomenti e attività, spesso molto diversi tra loro.
Tante. Tantissime. Il più possibile.
Senza limiti.
Ed è qui che il gruppo comincia a ridursi…

Curiosità e creatività
Sono estremamente curiosi, sempre alla ricerca di nuove conoscenze e stimoli.
Usano la creatività per trovare soluzioni innovative.

Ma tutto questo può causare distrazioni pazzesche!
Se non ti organizzi, finisci per studiare come gli Aztechi curavano la gotta, seduto in una biblioteca dove eri entrato per cercare l’autore di un libro… che stava cercando un altro, mentre tu stavi cercando il tuo per un progetto già aperto.

E poi arriva la frustrazione:
agli altri non importa nulla di quello che hai studiato per tre ore.
E il tuo progetto è rimasto indietro.
Ti senti strano. Forse malato. Forse pazzo.

Dove sono quelli come te?

Ci sono, si nascondono, si mascherano, credono di essere sbagliati.

E ti dai delle regole:
“Da domani basta internet, basta social, basta rete, basta giornali…”


Ma prima facevi la stessa cosa con le enciclopedie, vero? Per i nati non digitali!

E la mente impazzisce! Non ci sta! Inizia il combattimento!

Ed è lì che il gruppo comincia a diradarsi.
Gli altri pensano:

“Questi sono pazzi.”

Lavoro realizzato per una scuola di musica a Abbadia San Salvatore
di Debora Contorni insegnante e cantante 
2004 

 Versatilità e adattabilità

La nostra natura eclettica ci rende capaci di adattarci a contesti diversi, professionali e personali.

Per forza!
Devi consegnare il lavoro, recuperare le ore perse sul divano, pensare, fare, cercare, ritrovare le forze.
Tutto consuma energie e tu sei uno che pensi e fai tantissimo... in ambiti diversi.

Sappiamo fare tanto.
Non tutto.
Ma solo perché non abbiamo ancora provato!

E poi ti chiedi:

“A che serve?”
“C’è chi lo fa meglio…”
E si passa dalla megalomania alla depressione.

Ci siete ancora?
Forse… siete multipotenziali!

Potenziale multidisciplinare

Sì, abbiamo una grande capacità di intrecciare conoscenze e competenze da campi diversi.
Possiamo creare qualcosa di unico e originale.


Se troviamo il terreno giusto.
Se incontriamo le persone giuste.

Ma attenzione: non possiamo mostrarci a tutti.
La multipotenzialità, se espressa, suscita invidia.
E non lo dico in senso scaramantico. Lo dico in senso sociale.

“Ma quante cose fai, Vanessa!”
“Sei sempre in giro!”
“Ma dormi?”
“Vai più piano, sennò ti ammali!”

E quelli che non parlano sono peggio.
Pensano che tu sia pazza.

Il problema è loro, sì.
Ma io ci ho sofferto molto.
Fino a mascherarmi. A non mostrare chi sono, neppure nei luoghi in cui poteva essere utile, con quelli che io ammiro!

Il problema è che non posso essere diversa da ciò che sono!

Siamo esseri sociali. Vogliamo stare con gli altri.
Abbiamo bisogno degli altri.
Ma se quelli intorno sono tutti “dormienti”, come mi piace chiamare i normali, l’entusiasmo muore.

Peggio ancora: i “buchi entropici”.
Quelli che passano le giornate a lamentarsi e a criticare chi fa.

E i più pericolosi di tutti: i borderline, i traumatizzati.
Perché sembrano capirti. Non ti giudicano.
E tu allora li aiuti.
Ma loro si nutrono della tua energia.

State lontani.
Voi non avete disturbi.
Loro sì. E consumano il vostro entusiasmo.

Trovate altri.
Il mondo è pieno di persone.

Performance A come amore
Straligut Siena
Teatro Lia Lapini 

Quando attivi il tuo potenziale

Gli altri… non resteranno. Non tutti almeno!

Se non sono risolti, se non sono fuori dalla massa…
se usano troppi NO, non staranno con te quando vincerai.

Per questo a volte non si vince!

I gruppi sono molto grandi quando si perde.
Molto piccoli – ma di valore – quando si vince.

Io ho deciso:

Amo vincere. E stare con pochi.

If Innovation Festival
Premio Kodak
La fotogradia che salva la vita

 Altri punti importanti

Difficoltà a scegliere una sola strada
La fatica di limitarsi a una sola vocazione può generare frustrazione e indecisione.
E se non sei nato miliardario, o in un Paese ricco e in cerca di potenziali, questo crea danni profondi:
alla psiche, alla famiglia, alle relazioni.

Chi sono i multipotenziali? Ve ne dico 4!

  • Emilie Wapnick, scrittrice, musicista, regista canadese.

  • Fabio Mercanti, autore che analizza il lavoro per multipotenziali.

  • Leonardo da Vinci, genio multidisciplinare.

  • Albert Einstein, curioso e trasversale in tanti campi scientifici.

Finalmente se ne parla.
Cercateli.

Il mio studio di comunicazione dal 2003 produce pubblicità e servizi per aziende 
italiane e estere


Come affrontare la multipotenzialità?

1. Accettare la propria natura
Non reprimerla. Non limitarti. Abbraccia la tua versatilità.

Serve l’aiuto giusto.
Coach e psicologi che conoscano il tema.
Se no iniziano a lavorare sui traumi dell’infanzia.

Esistono professionisti gratuiti.
Oppure… proponete scambi.
E comunque: se avete uno smartphone, potete pagare un terapeuta. Bisogna scegliere e amarsi!

2. Organizzare il tempo e le energie
Altrimenti vi disperderete.
(Lo sai già.)

3. Trovare un filo conduttore
Tutti i vostri interessi hanno un senso.
Voi siete il senso.
Unite i puntini.

Io lo chiamo:
creare la propria LEGGENDA.
Raccontarla.
Condividerla.
Mostrare al mondo che non siete come gli altri – ma siete preziosi.

Dal 2017 collaboro con Ipod Istituto 
Scuola di Specializzazione in Psicodramma e Videoterapia fondata da Ottavio Rosati di Roma.
Ho il diploma di psicodrammatista non psicologa!

Tre parole che mi hanno segnata

  1. Arrogante – “Non essere arrogante!” è la frase peggiore, soprattutto se non lo sei.

  2. Megalomane – “Ma dai, dormi la notte? Hai fatto davvero tutte queste cose?”

  3. Narcisista – in epoca moderna, dove mostrarsi significa non condividere ma essere solo una egoista, pazza narcisista!

Mi sono chiusa.
Ho sofferto.
Ho cercato per anni di omologarmi.
Il mio corpo mi lanciava segnali: ansia, panico, ulcera.

Un giorno ho smesso di voler piacere.

Grazie alle persone giuste!


Oggi faccio la vita che mi piace.
E no: non tutti me lo perdonano.

In sintesi

Considerate la multipotenzialità una risorsa.
Usatela per adattarvi. Per creare.
Per affrontare le sfide.
Per migliorare il mondo.

Le aziende, l’arte, l’innovazione… vi stanno cercando.

Coltivate le vostre peculiarità.
E presentatevi al mondo.

Sono curatrice di alcune riviste della Galleria
NNC GALLERY LONDON 
Project VWorld Europa

Infine

State con le persone giuste.
Cercatele. Riconoscetele.
Quelle che vi vedono.
Che vi rispecchiano.
Che vi somigliano.

Non abbiate paura di lasciare quelle che vi creano disagio, anche se sono “ben viste” dalla massa.

Sopportate l’invidia.
Mostrate i vostri talenti.
Credete in voi.

Sotto sotto… lo sapete.
Siete bravi.
Potete farcela.

Non siete come tutti.
Ma nessuno lo è.
E va benissimo così.

E c'è un'altra cosa:

Tu puoi sfidarti a fare ciò che vuoi!

Ho una mia rivista di fotografia di ricerca!


Per il mio amico, se è arrivato fin qui:

Hai il potenziale di un genio.
Adesso mostralo.

Buon lavoro,
e buona scoperta di voi.

Vanessa


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