Il Coefficiente Artistico NON è solo italiano (e chi lo nega, non conosce il mercato)
Negli ultimi mesi ho sentito una narrazione sempre più insistente:
“Il coefficiente artistico si usa solo in Italia. All’estero nessuno ne parla più.”
Bene, è ora di fare chiarezza. Questa affermazione è falsa, superficiale e pericolosa, soprattutto per chi, come me, lavora seriamente nel mercato dell’arte contemporanea, in Italia e all’estero.
Chi lo dice?
Ma allora… si usa anche fuori Italia?
Sì, eccome.
Ecco alcune fonti internazionali e aggiornate che lo dimostrano:
Fonti (fino al 2024)
8 aprile 2024 – ContemporaryArtIssue.com
“The sum of the three dimensions is multiplied by the index number determined by the level of the artist’s career.”
Link: contemporaryartissue.com/how-to-price-your-art/
28 settembre 2023 (aggiornato 8 apr 2024) – FromLight2Art.com
2023 – Bazant‑Hegemark’s Handbook
“Formulas always include a factor (…coefficient) that inserts the artist’s individual market standing”
Link: bazant-hegemark.com/handbook
Perché è importante
Risposte pronte ai detrattori
“Dice che il coefficiente è solo italiano?
Guardino queste fonti:
8 apr 2024 – ContemporaryArtIssue, uso del coefficiente nel pricing
8 apr 2024 – FromLight2Art, approfondita guida aggiornata
2023 – Bazant‑Hegemark, conferma teoria base: dimensione × coefficiente
e forniscano almeno un link massimo del 2024… se ce l’hanno.
permette prezzi oggettivi per chi non ha referenze d’asta;
è un ottimo strumento per emergenti e gallerie indipendenti.
Le gallerie con fatturato inferiore ai 250.000 dollari hanno registrato un +17% di vendite tra il 2023 e il 2024, soprattutto grazie ad artisti con pricing chiaro e strutturato.
Quindi perché questa guerra al coefficiente?
Per ignoranza o marketing.
Molti sedicenti esperti fanno credere che per essere “internazionali” bisogna parlare solo di Artprice, aste, advisor, banche dati.
Ma questo vale solo per artisti già posizionati sul secondario.
Se vi dicono che “non si usa più”, chiedete:
“In base a quale fonte?”
Se non citano nulla, stanno solo ripetendo una moda passeggera.
Vuoi usare il coefficiente in modo professionale?
Scrivimi. Esistono strumenti, fogli di calcolo, guide serie.
Meglio essere preparati che seguire mode senza fondamenta.ù
“Il coefficiente artistico si usa solo in Italia. All’estero nessuno ne parla più.”
Bene, è ora di fare chiarezza. Questa affermazione è falsa, superficiale e pericolosa, soprattutto per chi, come me, lavora seriamente nel mercato dell’arte contemporanea, in Italia e all’estero.
Chi lo dice?
Molto spesso influencer, curatori improvvisati, artisti che non vendono, o che si informano solo su TikTok.
Che cos’è davvero il coefficiente artistico?
È un parametro numerico (solitamente da 0,5 a 10) usato per stimare il valore economico di un’opera d’arte, sulla base della carriera dell’artista.
La formula più diffusa è:
(base + altezza in cm) × coefficiente × 10 = prezzo
È uno strumento di riferimento, non una legge universale.
Serve a:
creare un listino coerente;
dimostrare l’evoluzione della carriera;
dare fiducia ai collezionisti;
spiegare il valore a galleristi e curatori.
Che cos’è davvero il coefficiente artistico?
È un parametro numerico (solitamente da 0,5 a 10) usato per stimare il valore economico di un’opera d’arte, sulla base della carriera dell’artista.
La formula più diffusa è:
(base + altezza in cm) × coefficiente × 10 = prezzo
È uno strumento di riferimento, non una legge universale.
Serve a:
creare un listino coerente;
dimostrare l’evoluzione della carriera;
dare fiducia ai collezionisti;
spiegare il valore a galleristi e curatori.
Ma allora… si usa anche fuori Italia?
Sì, eccome.
Ecco alcune fonti internazionali e aggiornate che lo dimostrano:
Fonti (fino al 2024)
8 aprile 2024 – ContemporaryArtIssue.com
“The sum of the three dimensions is multiplied by the index number determined by the level of the artist’s career.”
Link: contemporaryartissue.com/how-to-price-your-art/
28 settembre 2023 (aggiornato 8 apr 2024) – FromLight2Art.com
“In this guide, we’ll break down how to calculate… Artist Coefficient… Last updated on April 8, 2024”
Link: fromlight2art.com/how-to-price-your-artwork/
Link: fromlight2art.com/how-to-price-your-artwork/
28 gennaio 2024 – Artedialina.com
“Il coefficiente artistico… è indispensabile per la corretta valutazione di un’opera. […] Formula: V=(W + H) × C × 10”
Link: artedialina.com/coefficient.php
“Il coefficiente artistico… è indispensabile per la corretta valutazione di un’opera. […] Formula: V=(W + H) × C × 10”
Link: artedialina.com/coefficient.php
2023 – Bazant‑Hegemark’s Handbook
“Formulas always include a factor (…coefficient) that inserts the artist’s individual market standing”
Link: bazant-hegemark.com/handbook
Perché è importante
Oggi Emergenti & mid‑career italiani ed esteri lo usano ancora per prezzi trasparenti.
È un riferimento semplice per collezionisti, curatori, fiere.
Si adatta alla crescita dell’artista: coefficienti possono aumentare nel tempo (es. da 5 a 7)
È un riferimento semplice per collezionisti, curatori, fiere.
Si adatta alla crescita dell’artista: coefficienti possono aumentare nel tempo (es. da 5 a 7)
Link https://www.bazant-hegemark.com/handbook/tag/art-coefficient-formula
Risposte pronte ai detrattori
“Dice che il coefficiente è solo italiano?
Guardino queste fonti:
8 apr 2024 – ContemporaryArtIssue, uso del coefficiente nel pricing
8 apr 2024 – FromLight2Art, approfondita guida aggiornata
2023 – Bazant‑Hegemark, conferma teoria base: dimensione × coefficiente
e forniscano almeno un link massimo del 2024… se ce l’hanno.
Inoltre purtroppo oggi sul web si trovano tutte le tesi e le contro tesi che si vogliono,
perché gli influencer guadagnano con i vostri like e le vostre visalizzazioni, per cui creare e aliemntare sterili, dannose, polemiche è il loro lavoro.
Il coefficiente artistico non è sparito:
Esiste ancora nel 2024, usato in contesti internazionali;permette prezzi oggettivi per chi non ha referenze d’asta;
è un ottimo strumento per emergenti e gallerie indipendenti.
I dati reali
Il Global Art Market Report 2024 (Art Basel + UBS) ha evidenziato che oltre il 50% dei collezionisti privati ha investito in artisti emergenti, spesso fuori dai circuiti d’asta.Le gallerie con fatturato inferiore ai 250.000 dollari hanno registrato un +17% di vendite tra il 2023 e il 2024, soprattutto grazie ad artisti con pricing chiaro e strutturato.
Quindi perché questa guerra al coefficiente?
Per ignoranza o marketing.
Molti sedicenti esperti fanno credere che per essere “internazionali” bisogna parlare solo di Artprice, aste, advisor, banche dati.
Ma questo vale solo per artisti già posizionati sul secondario.
Per chi sta crescendo, il coefficiente:
dà credibilità;
offre una guida al collezionista;
aiuta la valutazione trasparente nelle fiere, nei bandi, nei portfoli.
dà credibilità;
offre una guida al collezionista;
aiuta la valutazione trasparente nelle fiere, nei bandi, nei portfoli.
Chi rilascia il coefficiente artistico?
Non esiste un ente ufficiale unico che rilascia il coefficiente artistico a livello globale o nazionale. Tuttavia, ci sono tre modalità principali con cui si può ottenere o definire un coefficiente:
Autovalutazione professionale (fai-da-te, ma seria)
Un artista può calcolarlo da sé, partendo da criteri oggettivi come:
-
numero e tipo di mostre (personali, collettive, museali)
-
partecipazione a fiere o premi
-
pubblicazioni, curriculum
-
qualità tecnica e formato dell’opera
-
mercato attuale (vendite certificate)
L’importante è essere trasparenti e fornire una spiegazione logica del coefficiente scelto. Spesso si parte con un coefficiente tra 0,5 e 2 per emergenti.
Attribuzione da parte di gallerie, curatori o collettivi
Alcune gallerie, collettivi o curatori assegnano un coefficiente come strumento per:
costruire listini condivisi;
regolare prezzi tra artisti simili;
strutturare il valore in fiere o vendite.
Questo coefficiente può avere più forza pubblica, ma non è “ufficiale” in senso legale.
strutturare il valore in fiere o vendite.
Questo coefficiente può avere più forza pubblica, ma non è “ufficiale” in senso legale.
Attribuzione da cataloghi o associazioni
Alcuni cataloghi d’arte, concorsi o associazioni (come Art Now, ArtPrice quando presente, ecc.) rilasciano un coefficiente basato su CV e pubblicazioni.
Alcuni cataloghi d’arte, concorsi o associazioni (come Art Now, ArtPrice quando presente, ecc.) rilasciano un coefficiente basato su CV e pubblicazioni.
In sintesi
Sì, un artista può calcolare il coefficiente da solo, ma:
deve farlo con metodo;
deve saperlo giustificare a galleristi e collezionisti;
è meglio se supportato da una figura terza (curatore, critico, galleria, collettivo).
Conclusione
Sì, un artista può calcolare il coefficiente da solo, ma:
deve farlo con metodo;
deve saperlo giustificare a galleristi e collezionisti;
è meglio se supportato da una figura terza (curatore, critico, galleria, collettivo).
Conclusione
Non fatevi abbindolare da chi parla senza esperienza.
Il coefficiente:
è usato ancora oggi, anche all’estero;
è utile e legittimo nel mercato primario indipendente;
Il coefficiente:
è usato ancora oggi, anche all’estero;
è utile e legittimo nel mercato primario indipendente;
un alleato per chi lavora con serietà;
Se vi dicono che “non si usa più”, chiedete:
“In base a quale fonte?”
Se non citano nulla, stanno solo ripetendo una moda passeggera.
Vuoi usare il coefficiente in modo professionale?
Scrivimi. Esistono strumenti, fogli di calcolo, guide serie.
Meglio essere preparati che seguire mode senza fondamenta.ù
Buona arte emergente!
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