Pensare o vedere? La consapevolezza della sensorialità
"Come vedere in termini fotografici?
Ho già detto che la riuscita di un "buon fotografo" è dovuta in parte alla sua capacità di "vedere" piu e meglio dei suoi colleghi meno fortunati. Questa facoltà di scoprire immagini che ad altri sfuggono è una combinazione di tre diversi fattori: un occhio sensibile ai soggetti interessanti; il senso di ciò che è fotogenico; e la conoscenza, basata sull'esperienza, dei soggetti che devono essere evitati perché non danno mai buone fotografie."
Feiniger
Il libro della fotografia
Un occhio sensibile può essere sviluppato. Allenato. Educato.
Nei miei esercizi sensoriali insegno a liberare l'occhio dai pregiudizi della mente.
Un occhio libero vede meglio e scopre immagini interessanti.
I miei studi sul vedere e la percezione e sui giudizi o pregiudizi visivi si avvalgono di letture molto interessanti come Arnheim e Kanizsa.
Dice quest'ultimo del primo:
Per mostrare come ogni atto del vedere implichi un giudizio visivo, Arnheim ricorre all'esempio del disco collocato non esattamente al centro di un quadrato. Si può constatare che il disco è fuori centro misurando la sua distanza dai quattro lati, ma questa serie di misurazioni e la loro analisi e confronto sono del tutto inutili, perché l'occhio vede direttamente che il disco non è al centro del quadrato. Non c'è bisogno di "pensare" basta "guardare".
Nel vedere è già implicito un giudizio"
Gaetano Kanizsa
Grammatica del vedere
Per mostrare come ogni atto del vedere implichi un giudizio visivo, Arnheim ricorre all'esempio del disco collocato non esattamente al centro di un quadrato. Si può constatare che il disco è fuori centro misurando la sua distanza dai quattro lati, ma questa serie di misurazioni e la loro analisi e confronto sono del tutto inutili, perché l'occhio vede direttamente che il disco non è al centro del quadrato. Non c'è bisogno di "pensare" basta "guardare".
Nel vedere è già implicito un giudizio"
Gaetano Kanizsa
Grammatica del vedere
Saggi su percezione e gestal
Ed il mulino
Ed il mulino
Pensare e vedere, pensare di vedere, vedere e pensare.
Nel mio percorso sensoriale accenno come funzionano i sensi, i nostri organi di senso, come funziona il nostro cervello, per quello che ne sappiamo fino ad oggi, cosa la nostra mente seleziona e rende alla coscienza e cosa scarta.
Come ottimizza l'energia e gli sforzi.
Tutto questo processo oggi più che mai è influenzato da continui input esterni, tal volta anche violenti e pericolosi.
Il percorso sensoriale ci mette in condizione di essere più consapevoli e di percepire la realtà in maniera più presente.
In fotografia permette di liberarsi da terribili stereotipi visivi, permette di vedere meglio e più consapevolmente, permette la scoperta del proprio stile e del proprio gusto personale.
Nel mio metodo spazio importante è dato anche allo studio della storia della fotografia, dei grandi autori, e anche alla filosofia della fotografia attraverso la lettura di importanti saggi.
I nostri corsi e ws si svolgono tutto l'anno.
Scrivici per informazioni a:
scuolafotografia@vanessarusci.com
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