I LIBRI CHE NON PUOI NON LEGGERE

Vanessa Rusci

Da oggi in questo spazio parlerò anche della mia arte... mi sono resa conto che non è possibile rintracciare un mio percorso artistico su web... non l'ho mai voluto fare, non ho un sito per ora, ci sono alcune cose qua e là ma niente che spieghi, che racconti i miei lavori, cosa faccio, come opero, dove ho esposto, e tante altre cose che potrebbero aiutare la mia arte a diffondersi, forse a crescere.

Bene si comincia da oggi!
Random come nella migliore tradizione Rusciana...

E comincerei da Sign
Sign è classificabile in quel cassetto dei miei lavori che non finsicono mai che spesso si trasformano in qualcosa di diverso si arrischino di un immagine sono eterni work in progress... sono lavori che amo molto.

Sign nacque un giorno che riflettevo sul contrasto e il bianco e nero
ragionavo sulla drammaticità e sulla grafica elegante
decisi di raccontare un luogo attraverso un'analisi sensoriale, uno dei primi esercizi di analisi sensoriale mirati che feci, nel senso che decisi che quel lavoro doveva considerare le mie percezioni sensoriali come input primario, prima ancora di pensare al progetto, era il 2005.

Scelsi la vecchia casa del popolo di Bibbiano piccolo paesino frazione di Buonconvento nel senese, il piano superiore aveva segni evidenti di un passato oramai decaduto.

Scattai per una settimana
le uniche due immagini rimaste nell'attuale Sign sono le seguenti

Queste erano le scale che portavano al piano di sopra. E' una delle mie immagini più usata nei miei vj set, e nelle mie Vj table. è una icona di una scalinata difficile, di qualcosa di pesante...
Questa era una goccia di vernice sul muro, ad un certo punto mi girai e la vidi, non subito, era piccola e nascosta da visioni più importanti, solo lo stare li dentro a lungo ad "ascoltare" le immagini la fece emergere.
anche questa immagine è una delle mie immagini da battaglia!
Quel giorno mi sembro del sangue di quell'edificio offeso dalla dimenticanza.
Ma poi è stato il segno del sangue, della lotta, ma anche spermatozoo se decontestualizzato e messo dentro un vj set che parlava di Eva...

Dentro Sign poi sono arrivati i corpi, sempre studiando gli estremi del bianco e nero, sempre regolando i contrasti , pulendo i grigi, bucando i bianchi.
I corpi, icone della nostra epoca, i nudi, le donne...

portai in studio due bellissime ragazze 
era il 2001, avrei fotografato il nudo, uno studio sul corpo, che poi mi fece incontrare il favore di Roberto Mutti a una lettura port folio, scattammo tanto, i loro bellissimi corpi, potevo modificarli con la luce, e così naquero degli scatti importanti. Deposizione che trovate in fondo, era il periodo della mia rabbia contro la chiesa, contro le se regole atemporali, contro i suoi ghetti, così deposi un corpo di donna, e anche quell'immagine è stata usata in molti contesti, fino a diventare "deposizione - Povera italia"
Erano immagini analogiche, scattate in pellicola, diapositive, che successivamente negli anni ho scansionato e poi rielaborato digitalmete.

L'immagine qui sotto è sempre di quel giorno di shoouting
una ragazza bellissima che ho voluto distorcere sulla tavola. Come fanno i giudizi, come fa il tempo, volevo lasciare un segno che fosse forte, che rendesse l'impermanenza.

Questa serie di immagini sono autoritratti, dal 2004 al 2006 infatti mi sono scattata tantissimi nudi, alcuni per dei lavori specifici altri solo così per studio.
Non riesco a comprendere il pudore sul nudo o l'imbarazzo ma sarà perchè io vado sempre nuda, nuda d'anima, nuda di cuore, vera e sincera per cui il nudo non mi ha mai spaventata.
Questo ricerca sul nudo era comunque ancora una ricerca sul segno. i seni. le rotondità, segni della donna, sogni di stereotipi molto forti, che resistono al tempo.








Ecco altre immagini contenute in Sign del mio primo shooting in studio con modelle:


Questa è un'altra immagine che uso sempre, è l'attimo prima della morte, è la penitenza, è la sofferenza allo stato puro. le luci e la grana hanno contributito a rendere questa immagine così drammatica-

Ed ecco Deposizione nella prima versione e nella seconda

Deposizione - Povera Italia




In fine il segno per eccellenza, una fotografia di un graffio su un muro resa irriconoscibile dalla rielaborazione... trasformata in qualcosa che suggerisce l'ascensione.


Sign continua.

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